- La rotazione delle colture è una strategia fondamentale per la gestione di alcune malattie, infestanti e insetti dannosi delle colture orticole.
- La rotazione fornisce inoltre benefici nutrizionali alle piante e contribuisce al mantenimento della fertilità e della salute del suolo.
- Le specie appartenenti alla stessa famiglia botanica devono essere considerate come un unico gruppo ai fini della rotazione.
La rotazione colturale consiste nel coltivare, nello stesso appezzamento, una sequenza di colture differenti nel corso di più stagioni o anni. Questo sistema aiuta a preservare o migliorare la salute del suolo e a mantenere/incrementare la produttività aziendale nel tempo. Per massimizzare i benefici della rotazione, è importante pianificare le successioni colturali considerando gruppi rotazionali basati sulle famiglie botaniche (Tabella 1). Le orticole della stessa famiglia vanno trattate come un unico gruppo rotazionale poiché spesso condividono parassiti e patogeni, esigenze nutrizionali simili e agrofarmaci comuni.
Tabella 1. Famiglie botaniche delle principali colture orticole
Famiglia botanica | Colture |
Amaryllidaceae (Alliaceae) | cipolla, aglio, porro, erba cipollina, scalogno |
Apiaceae (Ombrellifere) | carota, sedano, coriandolo, finocchio, prezzemolo, pastinaca |
Asteraceae | cicoria, indivia, tarassaco, lattuga, carciofo, girasole, zinnia, tagete |
Amaranthaceae | barbabietola, bietola, spinacio |
Brassicaceae (crucifere) | broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavolo, colza, cavolfiore, cavolo riccio, senape, ravanello, rapa |
Cucurbitaceae (Cucurbitacee) | melone, cetriolo, anguria, zucca, zucchino, zucca invernale |
Fabaceae (leguminose) | fagiolo secco, fagiolino, soia, pisello, erba medica, fagiolo dall’occhio, arachide |
Poaceae (graminacee) | mais, riso, frumento, avena, segale, sorgo |
Solanaceae (solanacee) | melanzana, peperone (dolce e piccante), patata, pomodoro, tabacco |
Gestione delle malattie
La rotazione può contribuire a limitare malattie causate da patogeni che sopravvivono nel terreno o nei residui colturali, e la cui popolazione tende a ridursi in assenza di un ospite suscettibile. Non è invece efficace contro patogeni che si diffondono principalmente tramite correnti d’aria, insetti vettori o seme infetto. Alcuni patogeni del suolo possono sopravvivere a lungo in assenza di ospiti (es. Verticillium), rendendo la rotazione poco utile, anche se può contribuire a rallentarne la proliferazione.
Alcuni agenti patogeni hanno un’ampia gamma di ospiti che includono colture in diversi gruppi di rotazione. Per questo, è necessario prestare attenzione quando si progettano sequenze di rotazione. Alcune specie, come mais, grano e sorgo, sono molto diverse dalla maggior parte delle colture orticole e possono essere buoni partner in una sequenza di rotazione.
Il tempo necessario tra due colture simili dipende dall’agente patogeno:
- alcuni sopravvivono nel terreno o nei residui colturali solo per un periodo breve (qualche mese) e si gestiscono con 1-2 anni di rotazione (es. peronospora della cipolla, maculatura batterica del peperone);
- altri producono strutture di conservazione e richiedono rotazioni più lunghe (es. 2-3 anni per marciume radicale da Fusarium nei fagioli, almeno 7 anni per il Plasmodiophora brassicae su cavoli e broccoli).
Il patogeno della verticilliosi del pomodoro e della melanzana ha un'ampia gamma di ospiti e produce strutture di sopravvivenza che possono rimanere vitali nel terreno per molti anni. La rotazione delle colture è di utilità limitata per la gestione di questa malattia.
Gestione dei nematodi
Molti nematodi fitoparassiti vivono nel terreno e possono essere parzialmente gestiti tramite rotazione. Alcune specie, come i nematodi galligeni, hanno un ampio spettro di ospiti e possono sopravvivere per anni come uova o cisti. È quindi essenziale identificarli correttamente e programmare rotazioni con colture non ospiti per ridurne le popolazioni.
Gestione degli insetti
A differenza dei patogeni tellurici, molti insetti possono spostarsi facilmente da un campo all’altro e la rotazione non è efficace. Tuttavia, può interrompere il ciclo biologico di insetti a bassa mobilità e con ristretto numero di ospiti.
Esempi:
- Diabrotica del mais: le uova svernano nel terreno e le larve trovano nutrimento solo se l’anno successivo viene riseminato mais. La rotazione con colture non ospiti interrompe il ciclo.
- Elateridi (ferretti): principalmente su colture da radice, mais dolce e meloni.
- Dorifora della patata: gestibile tramite rotazione su colture solanacee (melanzana, peperone, patata, pomodoro).
Gestione delle infestanti
La rotazione contrasta le infestanti grazie alla variabilità delle condizioni agronomiche (epoca di semina, sviluppo e altezza della coltura, distanza tra le file, gestione della fertilità e periodo di raccolta). Questa diversità evita che poche specie infestanti diventino dominanti e riduce il rischio di sviluppo di popolazioni resistenti agli erbicidi, favorendo al contrario una maggiore biodiversità.
Inoltre, la rotazione consente l’impiego alternato di erbicidi con diversi meccanismi d’azione, elemento cruciale per limitare resistenze. È però fondamentale rispettare i tempi di ricollocazione delle colture riportati in etichetta (plant-back restrictions), che indicano l’intervallo minimo tra l’uso dell’erbicida e la semina della coltura successiva.
Uso dei nutrienti
Le colture differiscono molto nei fabbisogni e nella capacità di assorbire i nutrienti.
- Il pomodoro è una coltura esigente, mentre il sedano, meno efficiente nell’assorbimento, può avere carenze se coltivato dopo il pomodoro.
- Le leguminose (erba medica, fagioli, piselli) fissano azoto atmosferico e arricchiscono il suolo. Tuttavia, specie coltivate per la raccolta del seme (soia) apportano meno azoto.
- L’erba medica, coltivata per più anni, può fornire un quantitativo di azoto sufficiente a sostenere le colture orticole successive.
Esempi di sequenze di rotazione
Le rotazioni possono essere semplici, alternando due colture, o più complesse, includendo anche foraggere per 1-2 anni. Le sequenze più lunghe e articolate garantiscono maggiori benefici produttivi, pur non essendo sempre applicabili per ragioni economiche o di mercato.
Coltivazioni in successione e consociazioni
- Successione colturale: prevede la semina o il trapianto di due o più colture nello stesso appezzamento durante un’unica stagione (es. lattuga in primavera, zucca in estate, broccolo in autunno). Anche in questo caso è fondamentale rispettare il principio di non ripetere colture della stessa famiglia botanica.
- Consociazione: consiste nel coltivare due o più specie nello stesso appezzamento nello stesso periodo. È preferibile consociare piante della stessa famiglia trattandole come un unico gruppo rotazionale (es. ravanello tra le file di cavolo e broccolo), facendo attenzione alla densità e all’orientamento per garantire luce sufficiente a tutte le specie.
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