Cracking del pomodoro: cause e strategie di gestione

 

IN BREVE

 

» Il cracking dei frutti di pomodoro è generalmente causato da condizioni ambientali stressanti.

» È più frequente nei periodi più caldi del ciclo di coltivazione.

» L’uso di varietà tolleranti e mantenere livelli uniformi dell’umidità del suolo sono le strategie più efficaci per ridurne l’incidenza.

Cos’è il cracking

Il cracking consiste nella spaccatura dell’epidermide del frutto, di solito nella zona di inserzione del peduncolo. È causato da una pressione interna eccessiva, dovuta a variazioni di crescita e di disponibilità idrica, che sollecitano la buccia fino a provocarne la lacerazione.

Le forme più comuni sono il cracking radiale, con spaccature che si estendono dal peduncolo verso l’apice, e quello concentrico, con fenditure disposte in cerchi intorno al peduncolo. Esiste inoltre una forma detta cuticolare o microcracking, che si manifesta come piccole screpolature o una ruvidità superficiale della buccia.

Tutte queste tipologie si sviluppano in frutti prossimi alla maturazione, quando la pelle diventa più flessibile e quindi più vulnerabile. Le spaccature, oltre a ridurre la qualità commerciale dei frutti, rappresentano anche punti di ingresso per funghi e batteri, con conseguente rischio di marciumi.

Cause del fenomeno

Le variazioni nei tassi di crescita dei frutti, causate da sbalzi di temperatura e disponibilità idrica, possono favorire la comparsa di spaccature. Un periodo di stress idrico seguito da un rapido afflusso di acqua e soluti aumenta sensibilmente l’incidenza e la gravità del fenomeno. Temperature elevate (oltre 30 °C) o forti sbalzi termici tra giorno e notte (superiori a 20 °C) possono incrementare il rischio di cracking, poiché accelerano la crescita del frutto e modificano la resistenza e la compattezza della buccia. Temperature più alte del frutto, inoltre, determinano una maggiore pressione idrica interna, con conseguente lacerazione dell’epidermide.

Queste condizioni possono causare la spaccatura immediata dei frutti già maturi o quella ritardata dei frutti ancora verdi.

Anche i fattori che influenzano la velocità di crescita e la succulenza delle piante incidono sul livello di cracking. Alti apporti di azoto, che favoriscono piante più vegetative e frutti in rapida espansione, possono determinare un aumento del fenomeno.

La suscettibilità al cracking varia in funzione della cultivar. Differenze genetiche nella composizione cellulare del frutto e nella struttura della buccia influenzano la resistenza alle spaccature. Le varietà più sensibili tendono a manifestare il problema già allo stadio di maturazione verde; quelle meno suscettibili nella fase di invaiatura (rosa); mentre le varietà più tolleranti solo a maturazione completa. Nelle varietà resistenti, invece, le spaccature sono rare o assenti.

Il fenomeno è più frequente nelle varietà a frutto grosso, che presentano in genere una buccia più sottile, con minore resistenza alla trazione ed elasticità, e producono un numero inferiore di frutti per pianta. Questa condizione comporta un maggiore accumulo di solidi solubili in ciascun frutto, contribuendo ulteriormente alla formazione delle spaccature.

Tra i fattori associati a una maggiore suscettibilità si includono:

  • frutti di grandi dimensioni;
  • bassa resistenza meccanica della buccia;
  • scarsa elasticità della buccia allo stadio all’inizio dell’invaiatura.;
  • buccia e pericarpo sottili;
  • numero ridotto di frutti per pianta (basso carico produttivo);
  • frutti non ombreggiati dalla vegetazione;
  • elevato contenuto di succo, acidità e zuccheri totali;
  • basso contenuto di solidi insolubili.

Esistono geni dominanti che determinano la resistenza al cracking radiale e concentrico. Le varietà determinate tendono a essere meno sensibili, mentre le indeterminate e semi-indeterminate risultano più predisposte, poiché fruttificano per un periodo più prolungato e quindi ad avere mediamente meno frutti per pianta per periodo di coltivazione.

Strategie di gestione

Per limitare il cracking del pomodoro è consigliabile adottare una strategia integrata che combini buone pratiche agronomiche e una corretta scelta varietale. È utile scegliere varietà resistenti o tolleranti al cracking, gestire l’irrigazione in modo da mantenere costante il livello di umidità del suolo ed evitare brusche variazioni idriche.

È importante anche prevenire la defogliazione eccessiva dovuta a malattie o potature, per evitare che i frutti siano esposti alla luce diretta e a forti oscillazioni di temperatura. Una potatura equilibrata, che garantisca sufficiente copertura fogliare, riduce il rischio di spaccature.

La nutrizione deve essere bilanciata, evitando eccessi di azoto che favoriscono una crescita vegetativa eccessiva e possono ostacolare l’assorbimento di altri elementi. In condizioni climatiche particolarmente calde o soggette a sbalzi termici, può essere utile anticipare la raccolta, prelevando i frutti prima del completo viraggio di colore.

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